Continua a crescere sul mercato l’offerta di soluzioni per la sicurezza della casa: allarmi di ultima generazione e dispositivi di sicurezza controllabili da remoto sono prodotti sempre di maggiore interesse per consumatori che percepiscono il rischio effrazione come un fenomeno crescente a livello nazionale.
Le rilevazioni più recenti confermano che non si tratta di un luogo comune, ma di una vera tendenza statistica. Il rapporto Istat BES 2014 alla voce reati sulla proprietà traccia un quadro in Italia che, pur variabile sul territorio, merita grande attenzione: il tasso di furti in casa per 1.000 famiglie passa dall’8,5 del 2004 al 16,7 del 2012. La crescita è evidente soprattutto se confrontata con l’andamento di altre tipologie di reato, come il borseggio e la rapina.
Una finestra a prova di ladro:
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In particolare è il Nord Italia a presentare i tassi di furti in casa più alti. Le regioni più colpite sono:
- Emilia-Romagna, con 27,1 episodi criminosi per 1.000 famiglie;
- Umbria, con 21,5 episodi criminosi per 1.000 famiglie;
- Lombardia, con 20,3 episodi criminosi per 1.000 famiglie.
La frequenza dei furti è aumentata complessivamente del 12,3% e ha caratterizzato quasi tutte le regioni (solo Lazio e Molise registrano una diminuzione). La situazione è peggiorata sensibilmente nella provincia di Trento, dove il tasso è quasi raddoppiato (da 7,2 a 12,4 per 1.000 famiglie). Anche in Sicilia (+30,5%), Valle d’Aosta (+25,1%), Liguria (+23,3%), Calabria (+21,5%), Marche (+20,7%) e Friuli-Venezia Giulia (+20%) la tendenza si manifesta in modo evidente.