Nella contea di Dún Laoghaire-Rathdown, a meno di 20 chilometri dalla capitale Dublino, la casa passiva è obbligatoria per legge. Dún Laoghaire-Rathdown è la prima contea anglosassone a definire a livello normativo la propria svolta green, dopo le rassicurazioni fornite ai cittadini dal Ministero dell’Ambiente Irlandese sul possibile aumento del costo degli alloggi e sul costo reale dell’iniziativa. Il piano, tra conversioni e nuove costruzioni, potrebbe generare nuove 20.000 unità abitative dai consumi e dall’impatto ambientale ridottissimi.
L’Irlanda rafforza così un primato tutto europeo, che vede in prima fila i paesi scandinavi e la Germania: dalla prima casa passiva certificata, opera dell’architetto danese Olav Langenkamp nel 2008, il Passive House Institute ha stimato nel 2013 la presenza di oltre 50.ooo case passive in tutto il mondo.
In molti paesi la loro presenza è ancora estremamente limitata – in America se ne contano circa 150 – a causa della generale convinzione che costruire una casa passiva comporti un investimento molto superiore rispetto ad un edificio tradizionale. Se può essere vero per gli Stati Uniti, dove lo scoglio è il confronto con i tradizionali requisiti minimi di costruzione (decisamente più blandi rispetto a quelli europei), nel vecchio continente in realtà basterebbero una buona progettazione e le giuste competenze per ottenere un risultato vantaggioso e sostenibile da subito e nel tempo. Tanto che in Irlanda, dove le normative in tema di edilizia sono già piuttosto rigide e la conversione è agevolata a livello legislativo, si ritiene che la diffusione e il consolidamento delle conoscenze e delle pratiche di realizzazione incideranno direttamente (in positivo) sul mercato dell’edilizia passiva.
Cos’è una casa passiva?
La casa passiva è un’abitazione che copre la maggior parte del suo fabbisogno energetico per il riscaldamento e il raffrescamento ambientale interno ricorrendo a “dispositivi passivi”: il benessere termico è assicurato senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna, gli impianti convenzionali come caldaie, termosifoni o condizionatori sono completamente assenti.
Per ritenersi passiva, l’unità abitativa deve raccogliere, produrre e consumare energia in maniera efficiente. Ottimizzare l’esposizione solare e la ventilazione interna degli ambienti sono fattori fondamentali in fase di progettazione. In caso di conversione di una casa da tradizionale a passiva è invece necessario intervenire in funzione di una migliore efficienza energetica, ad esempio sulla coibentazione della parete o con la sostituzione dei vecchi serramenti con prodotti più performanti.